Frutta, meglio sola

Su Radio Fm durante il nostro appuntamento dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,30 parliamo spesso di7dca5c5cb5e139aa3cdcd8036c7e16e9.jpg alimentazione. Sovente ci troviamo di fronte vecchie e consolidate abitudini alimentari che oggi risultano essere più dannose che salutari. Uno dei luoghi comuni più duri a morire vuole che la frutta venga servita alla fine del pasto. Al ristorante fanno così, durante i banchetti di nozze o di cerimonie in genere, idem. Niente di più sbagliato. Le ultime raccomandazioni dietetiche vanno da tutt’altra parte e invitano a consumare la frutta da sola.

Vediamo il perché di questa ultima tendenza alimentare. La frutta è formata dal fruttosio semplice che non ha alcun bisogno di essere elaborato dal punto di vista del lavoro nello stomaco ma viene digerito e assimilato nell’intestino tenue. Mangiandola a fine pasto, la frutta troverà sul suo passaggio una gran quantità di alimenti che aspettano di essere trattati nello stomaco. Essendo il processo di digestione molto democratico, la frutta dovrà attendere il via libera prima di raggiungere l’intestino tenue e, nell’attesa, fermenterà e produrrà gas e altri piccoli fastidi. Una volta liberata la via, la frutta potrebbe arrivare a destinazione in condizioni tali da non poter apportare alcun nutriente all’organismo.

L’unico frutto che si possa abbinare al pasto è la mela che per le sue proprietà può essere servita ad inizio pasto o insieme a verdura e insalata.

Il miglior momento per assumere frutta è sempre al mattino a stomaco vuoto. In questa fase infatti, la frutta aiuta l’organismo a disintossicarsi e a finire il suo processo di depurazione e, essendo gli zuccheri semplici della frutta immediatamente utilizzabili, forniscono una carica di energia in pochi istanti dall’assunzione.

Frutta, meglio solaultima modifica: 2008-07-16T10:05:00+02:00da rickyapple
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